Viva l'Italia! Viva l'Italia?
Saluto questo giorno con rammarico. Saluto un'Italia che non sento mia. Non sento mio il cinismo, la volgarità, la furbizia che hanno piegato e diviso questo Paese. Non sento mia la forza e la prepotenza con cui si cerca di tappare la bocca ai coraggiosi e ai virtuosi. Non sento mia la rassegnazione che ha costretto il popolo alla logica di un potere malato e corrotto. Non sento mia l'ostinata volonà di distruggere i sogni e le speranze dei giovani, costretti ad emigrare pur di abbracciare l'idea di una rivalsa. Aborro la mediocrità, il bordello che è diventata l'Italia, aborro le divette della vita facile. E penso alla storia che ha reso grande questa Nazione, una storia costretta suo malgrado a restare confinata nella mente di chi l'ha vissuta. Penso a quanto sia difficile stare a guardare un'Italia allo sbaraglio, un'Italia dalla piccolezza imbarazzante. Eppure spero, un giorno, di svegliarmi e di vedere attorno a me occhi nuovi, obiettivi nuovi. Ma soprattutto una storia nuova. Una storia che anzichè spingerti a fuggire da una realtà sempre più asfissiante, ti spinga a restare per vedere com'è o come potrebbe essere. Una storia che non contempli la precarietà morale.