domenica 13 febbraio 2011

"Se non ora, quando?"

E' stata una giornata intensa, emozionante, azzarderei unica. Probabilmente anche storica. Le donne di tutta Italia, che dico del mondo, si sono unite in un grido di battaglia, in un monito che mai come oggi fa riflettere sul bisogno di rivendicare una dignità che, soprattutto in questo periodo, sembra offuscata da immagini che poco o niente hanno a che fare (almeno per quanto mi riguarda) con la figura femminile. Ieri pomeriggio piazza della Repubblica a Firenze è diventata la piazza delle donne. Di tutte quelle donne pronte a urlare il "no" alla logica del bunga bunga o allo scandalo Ruby. Pronte a stigmatizzare la realtà di un Paese che rischia il collasso. Pronte a rinunciare alla precarietà, alla disparità, all'immagine di corpi in vendita "senza scontrino e senza sconti". Svilite ed esasperate dai festini ad Arcore, intolleranti all'idea rivoltante di un presidente del Consiglio portavoce di scandali e bieche vanità. Da Firenze, a Bologna, a Trieste fino a Bari e Taranto il gentil sesso ha fatto sentire la propria voce. Il centro storico fiorentino, per riportare un esempio particolare e a me vicino, ieri pomeriggio si è tinto di rosa, ed anche di bianco (il colore che unisce i colori). Oltre le signore, c'erano tantissimi uomini, famiglie, anziani, bambini, bambine e precari tutti uniti sotto un unico slogan: "Se non ora quando?". 

Non uno stemma, non un ramo di mimose sono stati sventolati. Sì, perchè la lotta che moltissime donne si sono ritrovate a combattere oggi o che magari combattono da tempi immemori non ha nulla a che fare con la politica, specialmente quella attuale. Gli scandali che hanno prepotentemente preso piede sui giornali o nelle televisioni non sono altro che la punta di un iceberg che va abbattuto. Tanto che il baratro - come ha ben affermato tempo fa in un editoriale Concita De Gregorio (direttrice de L'Unità per chi non lo sapesse) è piuttosto culturale, non politico.

Le parole della leader della Cgil, Susanna Camusso, hanno avuto una profonda eco un pò ovunque e hanno accarezzato una giornata che difficilmente sarà dimenticata e che forse rappresenta l'inizio di una rivoluzione: "Vorrei abbracciare simbolicamente tutte le donne giovani e non che lottano contro la precarietà, e vogliono lavorare e non vogliono sentire su di loro quello sguardo che svilisce e offende. Vorrei - ha detto dal palco di Roma a piazza del Popolo la Camusso - che la giustizia fosse uguale. Vorrei che quando si parla di minorenni si pensasse allo studio, al gioco, al futuro. Vorrei che chi ci definisce 'puritane' ricordasse i divieti che ci sono stati imposti, dalla fecondazione assistita alla pillola del giorno dopo. Vorrei che quando si dice sesso non si pensasse a un incarico politico. Vorrei un paese con una sola morale, perché quella doppia offende e nasconde la nostra dignità. Vorrei, ma so che è così, che libertà, democrazia, sesso, donne, futuro fossero di nuovo parole pulite. Nessuna di noi - ha concluso Camusso - deve abbassare lo sguardo perché i nostri sono occhi limpidi. Farlo si può perché il futuro è nostro". E i suoi "vorrei" sono un pò anche i nostri.

3 commenti:

  1. Grande tesoro bellissimo articolo purtroppo non ho potuto partecipare alla manifestazione ma c'ero comunque col cuore di tutte le donne che vogliono far vedere che valgono anche senza mettere in mostra il proprio corpo besos

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  2. "In Italia, a livello giuridico, le donne hanno pari dignità sociale e uguali diritti rispetto al genere maschile. Tali principi sono garantiti dall’articolo tre della Costituzione" ma è davvero così??
    ad oggi, per quanto la donna abbia combattuto, non ne sono molto sicura. La sua emancipazione inizia dopo la 2 Guerra Mondiale col il voto e l'affermazione dei suoi diritti ma oggi in una società contemporanea come la nostra, viene ancora sfruttata e maltrattata. Il suo corpo come anche la sua dignità, è messo sotto le scarpe da quegli uomini privi di ogni sensibilità. Eppure è proprio dalla donna che l'uomo nasce!.
    Io personalmente non ho partecipato ma avrei voluto esserci per "gridare" insieme a loro come DONNA.
    Sorel questo è un post bellissimo , perchè rappresenta tuttE noi, e tutte quelle donne che vengono ANCORA sminuite dall'uomo. :) MA ORA NOI GRIDIAMO BASTA!

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  3. @alexis: grazie ciccia..è stata emozionante!
    @paola9:io credo che se le donne si facessero rispettare di più ci sarebbero meno uomini capaci di calpestarne la dignità. Grazie pizzi, e cerchiamo di gridare basta anche quando sarà passato il tormentone Ruby :*

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