martedì 14 dicembre 2010

Il giorno della verità


Il giornalista è diventato il nemico numero uno del Polo
"La cosa più impressionante sono le telefonate anonime"


Montanelli: "L'Italia di Berlusconi
è la peggiore mai vista"

"Quell'uomo è una malattia: si cura solo con il vaccino
Una bella iniezione di Cavaliere premier per diventare immuni"


di LAURA LAURENZI

MILANO - Sembra essere diventato il nemico numero uno del Polo. Berlusconi gli dà del bugiardo e dell'ingrato, Fini lo descrive come l'ennesimo giornalista "strumentalizzato" dalla sinistra, i giornali della destra portano il suo nome nei titoli di testa in prima pagina. La sua "colpa" è il tradimento: ha dichiarato di votare per il centrosinistra, ha partecipato alla trasmissione di Santoro, dove - capo d'imputazione gravissimo - ha persino dato ragione alla ricostruzione fatta da Marco Travaglio sulle vicende del Giornale. Indro Montanelli ha risposto con le sue armi: un editoriale al veleno sul Corriere della sera in cui restituisce l'accusa di mendacio al Cavaliere, gli replica punto per punto e chiosa: "Chiagne e fotte, dicono a Napoli dei tipi come lui. E si prepara a farlo per cinque anni di seguito". Dopo l'articolo, da ieri mattina il suo telefono non ha fatto che suonare.

"La cosa più impressionante - racconta Montanelli - sono state le telefonate anonime. Ne sono arrivate cinque una dopo l'altra, tre delle quali di donne. Non so chi avesse dato loro il mio numero, che è assolutamente introvabile. Dicevano tutte la stessa cosa: delle invasate che urlavano: lei che per vent'anni ha mangiato alla mensa di Berlusconi! Io, capirai? Come se io fossi stato mantenuto da Berlusconi".


Insomma, siamo alle minacce.
"Veramente la scoperta che c'è un'Italia berlusconiana mi colpisce molto: è la peggiore delle Italie che io ho mai visto, e dire che di Italie brutte nella mia lunga vita ne ho viste moltissime. L'Italia della marcia su Roma, becera e violenta, animata però forse anche da belle speranze. L'Italia del 25 luglio, l'Italia dell'8 settembre, e anche l'Italia di piazzale Loreto, animata dalla voglia di vendetta. Però la volgarità, la bassezza di questa Italia qui non l'avevo vista né sentita mai. Il berlusconismo è veramente la feccia che risale il pozzo".



Lei sembra veramente spaventato.
"No, spaventato no: piuttosto sono impressionato, come non lo ero mai stato. Va bene, mi dicevo, succede anche questo: uno dei tanti bischeri che vengono a galla, poi andrà a fondo. Ma adesso sono davvero impressionato, anche se la mia preoccupazione è molto mitigata dalla mia anagrafe. Che vuole, alla mia età preoccuparsi per i rischi del futuro fa quasi ridere".


Ma lei è sicuro che la partita elettorale sia già giocata? Il centrosinistra non ha nessuna possibilità di battere Berlusconi?
"Guardi: io voglio che vinca, faccio voti e faccio fioretti alla Madonna perché lui vinca, in modo che gli italiani vedano chi è questo signore. Berlusconi è una malattia che si cura soltanto con il vaccino, con una bella iniezione di Berlusconi a Palazzo Chigi, Berlusconi anche al Quirinale, Berlusconi dove vuole, Berlusconi al Vaticano. Soltanto dopo saremo immuni. L'immunità che si ottiene col vaccino".


Lei, Montanelli, oggi è diventato il problema politico principale del centrodestra. Da qualche giorno il suo nome è al centro delle dichiarazioni degli uomini del Polo.
"E' strano: io non avevo mai preso parte alla campagna di demonizzazione: tutt'al più lo avevo definito un pagliaccio, un burattino. Però tutte queste storie su Berlusconi uomo della mafia mi lasciavano molto incerto. Adesso invece qualsiasi cosa è possibile: non per quello che succede a me, a me non succede nulla, non è che io rischi qualcosa, è chiaro. Quello che fa male è vedere questo berlusconismo in cui purtroppo è coinvolta l'Italia e anche tante persone perbene.".


Tutta questa polemica è nata dal programma di Luttazzi. Lei vede programmi di satira politica in televisione? Come li giudica?
"Ne vedo, come no. Beh: l'unico modo per combattere questa cosa è la satira. Che sia sempre fatta bene però non direi, molto spesso è volgare anche quella. Ma forse è peggiore la facilità, la spontaneità con cui Berlusconi mente, e con cui le sue menzogne, a furia di ripeterle, evidentemente vengono bevute dagli altri. Lui racconta a modo suo la fine della mia direzione al Giornale, il giorno dopo la mia uscita, quando non ho potuto certamente influire più sulla stesura della cronaca. Paolo Granzotto scrisse un resoconto di come erano andate le cose. Ecco: andatevi a rileggere quella cronaca, coincide esattamente con le cose come le ho raccontate io. Berlusconi sostiene che io ero al Giornale sognando di farne un altro: non sta né in cielo né in terra. Questa menzogna è semplicemente una scemenza: quanta volgarità, quanta bassezza".



(26 marzo 2001)

Spero abbiate letto l'intervista della giornalista Laurenzi a Indro Montanelli fino alla fine e tutta d'un fiato. Lui, uno dei più grandi giornalisti del nostro secolo e toscano d'origine.
Ecco, a stupire è il fatto che già 9 anni fa, Montanelli avesse capito tutto. Aveva capito che l'Italia sarebbe andata a rotoli con un personaggio al potere come Berlusconi; aveva capito che il berlusconismo avrebbe portato alla rovina del popoli e dei partiti ossessionati da questa sorta di "malattia" incurabile. Aveva capito che le pillole di scandali che l'attuale premier - a Montanelli confessò peraltro di voler entrare in politica per pararsi il deretano dati gli affari economici non trasparenti che portava avanti - sta propinando a noi cittadini, sarebbero state digerite con una passività devastante, quasi disarmante. Ed oggi, il giorno della verità appunto, in cui si determineranno le sorti del governo, le parole di Indro Montanelli suonano più che mai sibilline.
Stefania
 



3 commenti:

  1. è quesi inquietante quello che leggo! è tutto vero quello che dice come è vero il fatto che a furia di dire menzogne comincia a crederci anche lui come anche l'italia.. ma non tutta, perchè altrimenti non ci sarebbero programmi di satira nei suoi confronti, attentati nei suoi confronti e persone che lo considerano un "cancro".
    l'Italia ne ha viste tante, come dice Montanelli, ma sta a noi italiani cambiare la situazione, in parte, ma almeno provarci per dare una svolta al nostro Paese.. SI! io lo scrivo ancora con la lettera maiuscola perchè secondo me ha bisogno di speranza..
    Quanto meno provo ad avere fiducia...

    grazie di questa intervista! :D

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  2. ps: staremo a guardare oggi che cosa succede...

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  3. Fa quasi paura...tutte parole che sembrano di ieri e non di anni fa. Parole sante le sue...è l'Italia più brutta che ci sia mai stata dove gli italiani contano zero e dove tutto si può comprare, anche la dignità.

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